JACK JASELLI, LA POTENZA DELLA MUSICA NONOSTANTE TUTTO
Accade a volte che un luogo e le persone che lo vivono cantino una melodia impercettibile e raccontino una storia silenziosa, aspettando che qualcuno si metta in ascolto e la catturi. Mi sono accorto che c’era una canzone potentissima tra le mura fredde del carcere della Giudecca, una canzone che voleva essere libera, nonostante tutto
Nonostante tutto è il secondo singolo in italiano (dopo In fondo alla notte, uscito nell’ottobre del 2017) di Jack Jaselli: la canzone, prodotta da Max Casacci, è un pezzo scritto a 76 mani insieme alle detenute della Giudecca a Venezia.
Questa storia comincia nel carcere femminile dove il cantautore, invitato dall’associazione Closer, ha conosciuto le detenute e le loro vite e da questo incontro è nata una canzone che raccoglie paure, sbagli, sentimenti, sogni.
Le donne della Giudecca hanno partecipato attivamente alla scrittura del brano, scegliendo ognuna una parola legata al tema condiviso della libertà, e Jack ha poi sviluppato il testo (dove vivono insieme tutte e 37 le parole come filosofia, infinito, speranza, ali, porta aperta, lettera, segno) e unito la musica. Il brano è stato registrato insieme alle ragazze: Jack ha infatti ricreato uno studio con Max Casacci alla Giudecca portando microfoni e computer.
Nonostante tutto insomma è la storia di come la musica possa attraversare qualunque barriera e raggiungere il cuore di tutti, e si potrà rivivere la genesi del brano attraverso il documentario che andrà in onda mercoledì 21 marzo alle 23.10 su Real Time (canale 31).