VASCO, LA SVOLTA DI MODENA PARK CONTRO IL SECONDARY TICKETING

Vasco

Combattere la piaga del secondary ticketing è e sarà durissima perché, come è stato detto nell’attesa conferenza stampa di Modena Park questa mattina,

finchè ci sarà qualcuno disposto a pagare ci sarà sempre mercato

ma almeno si prova per la prima volta ad agire. Per la prima volta un big della musica (Vasco), in occasione di un evento importantissimo (il concerto-festa a Modena per celebrare i 40 anni di carriera) sceglie di tutelare i fan affinché non siano costretti a pagare cifre esorbitanti per vederlo esibirsi.

Non solo invitando a non acquistare i tagliandi sulle tanto discusse piattaforme, come già fanno altri con tanto di black list – vedi Ligabue per Liga Rock Park lo scorso settembre – ma abbandonando il suo promoter storico, Live Nation, in seguito allo scandalo scoppiato dopo la diffusione del famoso servizio delle Iene in cui venivano alla luce alcune pratiche scorrette, e Ticketone.

Al posto di Ticketone, che ieri ha anche scritto una lettera chiarificatrice diretta al Blasco (in conferenza però è stato smentito che non ci siano stati contatti), ci saranno Best Union e Vivaticket. Per l’organizzazione vera e propria della data ci sarà invece una realtà nuova di zecca, Big Bang, costituita ad hoc per questo evento.

Per la prima volta l’acquirente, è stato spiegato, sarà fortemente responsabilizzato dato che tutto, dall’acquisto del biglietto all’ingresso all’evento, sarà tracciabile.

Come ha precisato Silvano Taiani di Best Union ci sarà un solo canale ufficiale di vendita online (il sito vivaticket.vascomodena.it, per cui tutti gli altri sono da considerarsi non ufficiali) più i punti vendita fisici.

Inoltre i biglietti saranno nominali (per la precisione: il nome dell’acquirente sarà su tutti i tagliandi comprati, in un certo senso è la transazione ad essere nominale più che i singoli tagliandi), avranno un ID e saranno effettuati controlli mirati su tutto il processo di vendita, che non devono essere visti come una limitazione ma come una maggiore attenzione ai fan.

Per la prima volta quindi è stato confermato che la pratica del secondary ticketing non è ‘libero mercato’ dei tagliandi, è una pratica non etica nei confronti di chi ama la musica. Senza considerare i risvolti fiscali della faccenda (perché come ha spiegato Gaetano Blandini di SIAE l’iva sui biglietti si paga sul valore nominale, e con il secondary si commette il reato di evasione fiscale).

Certo, quella scelta da Vasco non è la soluzione a tutti i mali, ma:

    • scegliere un organizzatore nuovo, creato per l’occasione, e soprattutto scegliere un canale di vendita diverso, e local, per i biglietti per un evento di questa portata (si parla di più di 200mila biglietti stimati ma la capienza del parco è molto più ampia)
    • fare tutto nominale e tracciabile per un evento di questa portata

è un esperimento molto interessante.

L’obiettivo dichiarato è contrastare gli speculatori di professione, chiamiamoli così, più che il singolo che si rivende un biglietto, facendo questo tentativo sperimentale e considerando anche che per il momento più di tanto non si può fare (anche perché mancano gli strumenti legislativi per chiudere i siti secondary per capirci).

Realisticamente, si punta a contrastare il fenomeno con i mezzi che si hanno a disposizione, per fare in modo che meno biglietti possibili finiscano su quei portali in cui vengono rivenduti a prezzo maggiorato. Pensare che non ne finisca nessuno è utopistico, ma staremo comunque a vedere come andrà.

E’ pur sempre una goccia nel mare dell’indifferenza degli altri artisti sul tema, è un rischio (anche di immagine) bello grosso, e Vasco se l’è preso, glielo dobbiamo riconoscere.

Vasco, Modena Park: i biglietti

Qui le info sul costo dei biglietti e tutte le specifiche.

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