FACCIA A FACCIA CON MYSS KETA, CHE CI RACCONTA “UNA VITA IN CAPSLOCK”

Myss Keta è un personaggio molto difficile da interpretare (usiamo questo termine con un doppio senso: noi capire lei e lei – chiunque sia – dare corpo a questo personaggio senza volto e senza età). Ma la sua musica riesce sempre ad abbattere i muri: questa volta, per il suo primo album Una vita in capslock (in uscita il 20 aprile), la divina ha scelto di affrontare un’infernale Commedia – citando il poeta Dante – alla ricerca della verità conservando al tempo stesso l’irrisione sfrontata delle quotidiane nevrosi metropolitane, dei vizi privati e delle pubbliche virtù della società contemporanea, tra ironia e satira che sono da sempre il suo marchio di fabbrica.

Come ci ha raccontato, in sede di presentazione del disco,

E’ dai tempi dei romani che in Italia le cose vanno in un certo modo, non credo che cambiaremo molto facilmente. Parlo di anni Ottanta e Novanta per dare dei simboli, ma non credo sia cambiato nulla rispetto a quelle epoche, anzi. Io sono nata e cresciuta con la tv, credo che 1/4 del mio cervello sia stato occupato da immagini televisive che ho visto crescendo. L’immaginario di Myss Keta parte proprio da lì […] E’ un disco molto scuro e interiore per certi versi, le sonorità ci facevano guardare verso l’interno, quindi man mano che scrivevamo l’album ci siamo accorti che stavamo facendo una vera e propria discesa agli inferi, che riguardano quello che uno vede nel mondo ma anche i drammi interiori. La cosa a cui tenevamo molto è che alla fine si risale verso il paradiso (After Amore): che poi sia un paradiso artificiale o di un momento è un’altra storia. Volevamo che ci fosse questo tocco di luce finale.

Una vita in capslock, prodotto da alcuni fra i migliori producer in circolazione come RIVA, Populous, Clap Clap, Bot, Zeus! e il misterioso H-24, sarà pubblicato da una major, la Universal:

La realtà supera sempre la fantasia, è una cosa molto bella e molto vera. Non mi aspettavo tutto questo quando abbiamo iniziato a lavorare all’album: ci stavamo rendendo conto di avere un bel prodotto in mano, e ci siamo accorti della nostra evoluzione. Il nostro arrivo in Universal significa molto, significa che abbiamo lavorato bene e nella giusta direzione. Noi ci siamo fatti le spalle su singoli, su lavori one shot, invece con l’album ci siamo confrontati con un modo diverso di operare, sono molto orgogliosa del risultato.

Sulla cover Miss Keta allatta una piccola scimmia, un bellissimo artwork curato dall’artista Arianna Fugazza:

Mentre stavamo lavorando all’album avevamo questa idea ossessiva della scimmia come animale guida. La scimmia rappresenta il pre-uomo, l’uomo privo di razionalità, l’irrazionale. E’ un irrazionale che viene liberato dal lavoro artistico. La copertina rappresenta il razionale che allatta l’irrazionale, ma in realtà è un ciclo: noi siamo scimmiette con un livello in più e questa cosa ci ha sempre affascinato tutti.

Sono due i singoli che hanno anticipato il lavoro discografico, ovvero Botox – il cui video vede la partecipazione dell’attrice Tea Falco – e Una vita in capslock:

Tea è una mia amica, siamo due matte e abbiamo deciso di fare questo video insieme. Sono supercontenta, lei è perfetta nei panni del dottore misterioso.

Invece a proposito del suo apparire mascherata, ci ha svelato:

Tu quando parli con una persona la prima cosa che guardi sono le sue espressioni, i suoi occhi, e da lì capisci. Non avere questo filtro mi riempie di quest’aura di mistero, il mistero è affascinante sensualità (scrivetelo).Tu non sai se dietro c’è una faccia, cosa c’è, se sono una mia sosia, se sono io Myss Keta. E’ una cosa molto intrigante, ha i suoi limiti ma ne fa anche rompere altri.

Dopo il release party del 19 aprile ai Magazzini Generali di Milano partirà l’#UVIC tour, organizzato da DNA concerti, che proseguirà il 20 aprile allo Smav di Caserta, il 30 aprile al Monk di Roma, Il 4 maggio al Locomotiv di Bologna, il 5 maggio al The Cage di Livorno e il 26 maggio all’Eremo club di Molfetta (Ba).

myss keta

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