DA ARGONAUTA RECORDS ALL’ARGONAUTA FEST 2017: INTERVISTA A GERO
L’Argonauta Fest 2017 sarà di scena sabato 13 maggio 2017 sul palco delle Officine Sonore di Vercelli con una formula interamente rinnovata dopo i riscontri delle due passate edizioni: protagoniste saranno otto band del roster Argonauta Records, che alternano sonorità che spaziano dallo stoner al post metal fino allo sludge doom.
Abbiamo quindi colto l’occasione per fare due chiacchiere con Gero, label manager dell’etichetta, per farci raccontare qualcosa in più sulle novità della terza edizione. Ma abbiamo fatto un discorso anche più generale, dalla storia dell’etichetta all’aspetto live di una band fino allo stato di salute delle discografiche indipendenti.
Com’è nato Argonauta Fest e che tipo di riscontri avete ottenuto dalle passate due edizioni?
L’Argonauta Fest nasce dall’esigenza di portare dal vivo un percorso intrapreso con le nostre band, un sodalizio che si fa sempre più stretto di anno in anno. Nasce per la volontà di una manciata di amici e collaboratori dell’etichetta che assieme a me portano avanti un lavoro mossi principalmente dalla passione. E così eccoci già arrivati al terzo appuntamento. L’Argonauta Fest è un momento in cui pubblico e band diventano una cosa sola, un’occasione per incontrare chi compra i nostri cd, chi ci supporta tutto l’anno, scambiare due parole faccia a faccia e magari accaparrarsi qualche oggetto esclusivo ai banchetti di merchandise.
Le band che suoneranno all’Argonauta Fest 2017 propongono generi molto diversi tra loro. In generale come scegliete le band del vostro roster?
Quando ho dato vita ad Argonauta Records, ormai quasi cinque anni fa, avevo un unico presupposto, cioè lavorare con i generi musicali che ho sempre amato e che mi hanno formato musicalmente. La scelta delle band si basa quindi soprattutto su un aspetto di genere musicale, quindi stoner, doom e anche post metal, con tutte le varie contaminazioni possibili, dall’heavy psych settantiano allo sludge di estrazione hardcore. Ad oggi posso dire con fierezza di essere quotidianamente sommerso da materiale da ascoltare, visionare, valutare; è una cosa che mi fa un enorme piacere, potrei dire di aver lavorato per raggiungere in primis questo obiettivo, avere cioè un’interazione più larga possibile con il mondo underground.
L’aspetto live conta?
Come risposta secca dovrei dirti «Sì, è fondamentale», tuttavia c’è un grande ‘però’. Cioè che qui in Italia si fa un’enorme fatica a portare avanti un discorso live inteso come regolare attività di supporto promozionale al disco. Non punto il dito contro nessuno ovviamente, è proprio una questione di tradizione e di infrastrutture, locali che fanno loro stessi fatica a proporre novità. Tuttavia ci si prova, tutti assieme, e talvolta i risultati sono anche confortanti.
In quanti ti hanno chiesto «Come mai creare un’etichetta in un periodo in cui non si vendono dischi?» quando hai creato Argonauta Records?
In quanti? Mmm… direi praticamente ogni persona che conosco, haha! Tuttavia gli amici più stretti e i familiari, una volta saputo di questa mia decisione, non hanno fatto mancare il sostegno sotto ogni punto di vista. Ed è ormai un percorso i cui inizi risalgono al 2012.
Da un’etichetta nata per una sola band ad un’etichetta che finora ha messo sotto contratto numerose band: com’è stato il passaggio (e come sta andando)?
Sì, la storia di Argonauta la racconto spesso perché mi piace diffondere questo inizio particolare della label. Come sai io sono anche il chitarrista dei Varego, band prog sludge di Arenzano (Ge). L’idea era quella di sponsorizzare i lavori della mia band e fare di volta in volta uscite limitate. Promuoverle e distribuirle. Una cosa fatta tra amici per amici. Tutto poi cambiò repentinamente subito dopo l’uscita del nostro primo lavoro, quasi che altre band e vari addetti ai lavori avessero percepito che stava per nascere qualcosa di nuovo. Pensa che le prime band ad essere state messe sotto contratto sono state tre band estere, ad oggi tuttora con noi, provenienti dagli Stati Uniti (From Oceans To Autumn), dalla Slovenia (Beneath The Storm) e dalla Finlandia (My Grande Finale). E quindi adesso eccoci qui, è stato messo su un grande lavoro per proporre un roster di valore sulla scena internazionale, con più di trenta band e settanta uscite sulle spalle tutte di ottima qualità.
Qual è lo stato di salute delle piccole etichette in questo periodo?
Dipende da come si analizza la cosa. Esistono ovviamente piccole etichette che svolgono un ottimo lavoro sia per la ricerca di band interessanti sia per la capacità di portare avanti un discorso duraturo nel tempo. Poi le difficoltà non mancano, anzi aumentano man mano che si espande il raggio di azione. Ci sono dei paradossi pazzeschi, situazioni casuali, tanta diffidenza. Tuttavia chi riesce a rimanere sul pezzo e a valorizzarsi, vuol dire che sta facendo sempre e comunque un ottimo lavoro.
Che consiglio daresti ad una band giovane che inizia a suonare e a proporre il suo materiale? Quali sono gli aspetti più importanti da tenere in considerazione e quali gli errori da non commettere? E quanto contano i social?
I social contano tantissimo, sono ormai fondamentali. Pensa che noi ormai lavoriamo tantissimo tramite i social ricevendo anche ordini dei nostri cd. Per le band giovani, pur non volendo cadere in banalità di vario tipo, il mio consiglio è quello di concentrarsi prima di tutto su un metodo di lavoro, fissare degli obiettivi e perseguirli, prima ancora di definire un proprio sound, quello verrà con il tempo. L’errore fondamentale da non commettere è quello di sentirsi subito arrivati, i più bravi di tutti. Ad ogni band succede di fare discorsi del genere, ma soprattutto chi è alle prime armi deve avere l’umiltà e la consapevolezza di sapere che molti prima di loro hanno intrapreso e perseverano in questo cammino. Una volta accettate queste piccole premesse, poi qualche porta inizierà a spalancarsi.
Argonauta Fest 2017: orari, band e prezzi dei biglietti
Ecco invece qualche informazione pratica su Argonauta Fest 2017. Per quanto riguarda gli orari i concerti inizieranno alle 17. Saliranno sul palco:
Eyes Front North (Fra)
Nudist
Varego
Otus
Dustrider
Thebuckle
Naat
No Good Advice
I biglietti per l’Argonauta Fest 2017 sono acquistabili direttamente in cassa e in prevendita: l’ingresso costa 12 euro (no tessere), in prevendita 10 euro. Disponibili anche i preordini delle magliette dell’evento in special price sul sito di Argonauta Records.