SBLENDER! FEST, MUSICA E SKATE PER ‘LA FABBRICA’
A febbraio di quest’anno l’Associazione di volontariato La Fabbrica, una realtà che si occupa di soggiorni e tempo libero per persone con disabilità, si è dovuta scontrare con una realtà imprevista e decisamente amara: il furgone con cui organizzavano i loro spostamenti e le loro iniziative è stato rubato – e mai ritrovato da allora, purtroppo -.
Ricomprarlo però, per portare avanti le attività come prima, non è impresa da poco (economicamente parlando): per questo, per raccogliere i fondi necessari, dal 14 al 16 settembre al Centro Sportivo di Cassano D’Adda andrà in scena Sblender! Fest. «Sblender! Fest nasce perché da tempo con l’Associazione Spazio MeM, di cui sono il presidente, volevanmo organizzare una festa che mettesse insieme la musica e lo skate», ci ha raccontato il presidente di Spazio MeM Michele Arancio, «Noi siamo di Melzo, luogo dove c’è una rampa, e una decina di anni fa avevamo realizzato un evento molto partecipato. Sulla nostra strada abbiamo incontrato quasi per caso quelli dell’Associazione di volontariato La Fabbrica, a cui abbiamo proposto che tutti i proventi di un’eventuale manifestazione potesse andare a loro, e ci siamo trovati».
Nel corso dell’organizzazione dello Sblender! Fest non sono mancati gli intoppi. O meglio, UN intoppo legato alla location, poi fortunatamente risolto: «Prima abbiamo richiesto lo spazio dello skate park di Melzo, che ci è stato negato per ragioni ancora poco chiare (nelle comunicazioni si parla di non rispetto della normativa di sicurezza, ma non avevamo presentato ancora mezzo documento), successivamente abbiamo provato con il Comune di Cassano d’Adda che ci ha accolto e ci ha aiutato. Posso cogliere l’occasione per ringraziare la struttura comunale, in particolare la sigora Angela dell’Ufficio Commercio, e l’architetto Diomede di Melzo, che ci ha aiutato a presentare le pratiche necessarie? Ok, fatto».
Dopo aver individuato il luogo in cui allestire il festival non restava che definire il cast, spaziando tra vari generi musicali: dal punk rock (venerdì 14 settembre), con una reunion dei Samoan Knughts, ad uno storico collettivo hip hop di Roma, gli Assalti Frontali (sabato 15 settembre), fino al rock demenziale dei Cornoltis (domenica 16 settembre). Senza dimenticare le band locali che si esibiranno nel pomeriggio. «Il punk rock e il rap ci sembrano i generi musicali che più si avvicinano a quella cultura e a quei valori, per cui siamo partiti da lì. Poi, per il punk rock, si parlava da tempo di fare una reunion della Samoan Records, abbiamo colto l’occasione e siamo semplicemente arrivati per primi. So per certo che i ragazzi si stavano organizzando per un evento speciale, abbiamo solo facilitato le cose. Per quanto riguarda la scelta degli Assalti Frontali, beh, è sicuramente una questione di gusto personale (qualcuno di noi è fan sfegatato), in più ci ha convinto la loro attitudine verso il sociale, l’interesse verso temi politici. Il loro modo di essere ha fato il resto, nel senso che dopo che ci abbiamo parlato la prima volta abbiamo capito di aver trovato degli headliner super e con un grande cuore. Per la domenica sera, volevamo qualcosa di divertente che potesse chiudere in bellezzza il festival, e abbiamo chiamato i Cornoltis. Supporto a loro ci saranno i Red Car Burns (non i Teenage Gluesniffers, ndr), che sono una bomba totale, suonano spesso in America. Per i pomeriggi invece abbiamo un po’ ascoltato i gruppi che ci hanno scritto, e un po’ abbiamo dato fondo a tutte le nostre conoscenze».
Oltre alla musica ci sarà anche un raduno di moto organizzato da #Gripshot, gruppo di motociclisti, mentre Infinite Officine, coworking di Melzo nato da circa un annetto, curerà l’area chill out e farà sperimentare al pubblico un percorso creativo. Insomma, tutti uniti per aiutare La Fabbrica. Che è una realtà unica, come ci spiega Michele, «perché prima di tutto a Milano e provincia è difficile che fai queste cose senza essere legato ad un soggetto più grosso come può essere una cooperativa, e invece è un’associazione di volontariato. Inoltre è unica perché le vacanze con La Fabbrica sono belle, divertenti, bisognerebbe andarci per capire davvero com’è. Tutti quelli che vi partecipano, utenti, operatori e volontari, raccontano sempre un’esperienza unica. Se invece guardiamo il settore, c’è poco da ridere. Io che ti scrivo faccio l’educatore per una cooperativa sociale, e il privato sociale, il Terzo Settore ormai è diventata l’unica cosa su cui una famiglia che ha a carico una persona fragile può contare. I Comuni infatti sono sempre più in difficoltà perché lo Stato centrale diminuisce i trasferimenti sempre di più, nonostante ci sia sempre più bisogno, in un ambito in cui ormai un disabile non è più solo la persona in carrozzina, ma può avere anche un disagio psichiatrico, ad esempio, e andare a lavorare. Insomma, per dirla con una battuta, lo Stato non percepisce i reali bisogni delle persone, e i Comuni non hanno gli strumenti per sopperire alle mancanze (fai conto che una pensione di invalidità al massimo è intorno ai 400 euro mensili, come fai a vivere?). Sicuramente ci vorrebbe più aiuto, ma se l’aiuto è quello di dare soldi e creare sacche di assistenzialismo, allora va bene così».