KURT COBAIN, UNA MOSTRA A BOLOGNA
Nel 2017 Kurt Cobain avrebbe compiuto 50 anni ed è inevitabile pensare – se la musica dei Nirvana rappresenta un punto fermo e insostituibile della vostra formazione musicale come per la sottoscritta – a quanto ancora avrebbe potuto dare artisticamente, e soprattutto a cosa farebbe oggi. Per questo una mostra come Kurt Cobain 50: Il grunge nelle foto di Michael Lavine è un’ottima occasione per ricordarlo e, in un certo senso, riportarlo in vita. Anche se soltanto per qualche giorno, attraverso le fotografie scattate da Michael Lavine.
Lavine, celebre fotografo pubblicitario, negli ultimi venticinque anni ha realizzato alcune delle immagini più iconiche del mondo dello spettacolo ed è riuscito negli anni Novanta a immortalare le anime più rappresentative della gloriosa scena musicale di Seattle, un movimento che ha affondato le sue radici nell’etica punk e nel diy, snodandosi attraverso un profondo e soffocante senso di angoscia per il futuro (no hope, una visione estremamente più opprimente di quell’originario no future coniato dai Sex Pistols), e che è riuscito in pochi anni a sconvolgere per sempre la storia della musica con accordi cupi, urla strazianti e voci inquiete*.
Tra le immagini in mostra (50 per la precisione) ci sono ovviamente i Nirvana, ritratti dagli anni della prima formazione, ovvero quando al posto di Dave Grohl alla batteria c’era ancora Chad Channing, fino a quelli del successo mondiale, ma anche Courtney Love e le sue Hole, Kim Gordon, Nick Cave, Beastie Boys e Cramps.
Kurt Cobain mostra a Bologna, orari e informazioni per visitarla
La mostra, ad ingresso gratuito, sarà visitabile dal 13 dicembre 2017 al 31 gennaio 2018 presso ONO arte contemporanea (via Santa Margherita 10 – Bologna), galleria che sarà aperta dal martedì al venerdì dalle 15 alle 20, sabato in orario 10 – 13 e 15.30 – 20 mentre domenica e lunedì rimarrà chiusa.
*per conoscere quegli anni vi consiglio il film documentario 1991: The Year Punk Broke di Dave Markey che racconta molto bene quello che stava succedendo
AGGIORNAMENTO
L’apertura della mostra è prorogata al 24 febbraio.
Foto | Michael Lavine