FRANCESCA MICHIELIN, “2640 E’ UN DISCO CON TRE ANIME”

Francesca Michielin 2640

2640 si assaggia
2640 si piange
2640 si incazza
2640 si dice all’orecchio
2640 si viaggia
2640 si noleggia
2640 si tifa allo stadio
2640 non sta zitto. Mai

2640 (ovvero l’altezza dell’altopiano di Bogotà) è il titolo del nuovo album di inediti di Francesca Michielin (in uscita venerdì 12 gennaio su etichetta Sony Music). Anticipato dai due singoli VulcanoIo non abito al mare questo nuovo lavoro della cantautrice di Bassano del Grappa contiene 13 brani e, come ci ha raccontato in conferenza stampa, racchiude tre anime diverse tra loro ma complementari:

Il disco ha tre anime fondamentali, che sono legate al logo, formato da un triangolo rosso, uno azzurro e uno verde. Sono le tre anime del disco dal punto di vista comunicativo e geografico. Il vulcano rosso rappresenta l’esplosione, l’importanza di comunicare e di dire esattamente quello che si vuole, come lo si vuole. Il triangolo azzurro è il mare: in Io non abito al mare c’è il concetto di ascoltare, l’importanza del sentire, del percepire, dell’udire. E poi c’è la montagna, da cui io provengo: sali in cima e da lì riesci a vedere il mare oppure lo puoi immaginare (da qui l’importanza dell’immaginazione e il legame con le proprie origini). Sono tre anime forse un po’ contrastanti, ma sono tutte incastrate tra di loro. E’ anche un concetto un po’ geologico perché dove c’è la montagna una volta c’era il mare. Sono tre energie che mi rappresentano e con questo disco ho detto tutto quello che volevo dire.

E’ un racconto in musica della crescita di Francesca, delle sue esperienze e della sua visione del mondo, che vede anche la partecipazione di altri autori come Tommaso ParadisoDario Faini, Cosmo e Calcutta:

Le canzoni sono state scritte in una maniera quasi viscerale, in maniera molto impulsiva: devo dire la verità, le ho riviste molto poco. Sono nate tutte in pochissimo tempo perché è stato un processo vulcanico, un’esplosione. Sono entrata in studio più o meno un anno fa, ma i brani sono nati in maniera molto organica, e di questo sono molto felice. Invece i brani coscritti sono nati un po’ per amicizia un po’ per divertimento (perché alla fine le persone coinvolte nel disco sono pochissime, erano tutti amici, ci siamo scambiati idee e ci siamo trovati. Ci siamo divertiti).

Francesca insomma musicalmente parlando è cresciuta, parecchio, e il cambiamento è perfettamente tangibile in ogni traccia: dai singoli, che in questi mesi abbiamo ascoltato, apprezzato e riascoltato, a Tapioca, che contiene alcuni campionamenti in ghanese (“E’ una canzone popolare che si usa anche nelle celebrazioni, è un brano di lode e di ringraziamento per tutte le cose che ci sono”) fino ad Alonso, tredicesima e ultima traccia del disco che parla del pilota di Formula 1 ma che è anche metafora di alcuni momenti difficili della vita.

Francesca Michielin 2640: il tour

Nel 2018 Francesca porterà le sue nuove canzoni nei principali club di tutta Italia. Dopo l’anteprima di Parma il 16 marzo, il tour partirà da Milano il 17 marzo, e toccherà poi Torino, Brescia, Bologna, Trento, Roncade (TV), Catania, Perugia, Maglie (LE), Modugno (BA), Roma, Napoli e Firenze.

I biglietti per le date sono già in vendita su Ticketmaster, TicketOne e tutti i punti vendita autorizzati.

Foto | Letizia Ragno

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