DIRITTI D’AUTORE: FEDEZ PASSA A SOUNDREEF
La notizia era grossa, ed era già stata suggerita nell’annuncio della conferenza stampa, che si è tenuta a Milano questa mattina: Fedez ha deciso di lasciare la SIAE (Società Italiana Autori Editori) per Soundreef per la raccolta dei suoi diritti d’autore.
Davide D’Atri, fondatore e amministratore delegato di Soundreef, ha commentato:
“Quella di Federico è una scelta coraggiosa ma anche di innovazione, dettata dalla voglia di cambiare il sistema che garantisce i più forti. La rivoluzione digitale non poteva che travolgere i monopoli che ancora resistono nel nostro Paese assisteremo presto a un effetto domino”
Se non sapete cosa sia Soundreef e perchè questa decisione sia così importante ci rileggiamo tra qualche riga. Intanto questa è stata la risposta della SIAE
“Abbiamo saputo e preso atto della scelta di Fedez e certamente ci dispiace perdere uno dei nostri 80.000 associati. Continuiamo a stimare ed apprezzare Fedez come autore e come artista e tuttavia riteniamo che talune sue dichiarazioni siano frutto di una non corretta informazione. Dal canto nostro, siamo invece contenti di annunciare che dal 1 gennaio 2015 a fine marzo 2016 circa 6.000 nuovi autori under 31 si sono iscritti a SIAE. Un boom di adesioni che ci inorgoglisce e ci conferma che gli sforzi che la Società sta facendo per migliorare i servizi per i propri associati – digitalizzando l’offerta, pubblicando online bilancio e relazione di trasparenza, azzerando la quota d’iscrizione per giovani e start up editoriali e abbassando la nostra provvigione, che oggi in media è sotto al 16% – stanno andando nella giusta direzione. La Società Italiana degli Autori ed Editori tutela in tutto 45 milioni di opere in virtù di 270 accordi di rappresentanza con società di collecting estere. Realizziamo circa 1,2 milioni di licenze all’anno e serviamo oltre 500mila utilizzatori sul territorio, senza gravare in alcun modo sulle casse dello Stato e senza dover fare utili nell’intermediazione del diritto d’autore. Questi dati dimostrano che abbiamo un peso e una massa critica che ci consentono di tutelare al meglio gli interessi dei nostri associati, anche nei tavoli di negoziazione con grandi player internazionali. Faremo sempre meglio per continuare a guadagnarci la fiducia dei nostri iscritti”
Sì ma cara Siae, appunto, il problema è che in Italia ci siete solo voi.
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VADEMECUM SPICCIO: COSA SI INTENDE PER DIRITTO D’AUTORE
Il diritto d’autore si divide in diritti patrimoniali (diritti esclusivi dell’autore di utilizzare economicamente la sua opera in ogni forma e modo, originale o derivato e di percepire un compenso per ogni tipo di utilizzazione, e sono diritti cedibili), diritti morali (diritti esclusivi che la legge riconosce in favore dell’autore, non cedibili) e diritti connessi (diritti riconosciuti ad altri soggetti collegati con l’autore dell’opera: artisti, interpreti o esecutori, produttori di supporti fonografici, case discografiche, produttori di opere cinematografiche o audiovisive, emittenti radiofoniche e televisive e così via).
Relativamente al caso Soundreef-Fedez, ecco cosa succede oggi: se un autore decide di affidare la tutela di questi diritti solo alla SIAE, si dovrà corrispondere una cifra solo alla SIAE. Se una parte dei diritti è gestita da più realtà diverse, le cosiddette società di collecting, si dovrà corrispondere il diritto d’autore a più realtà.
Comunque in Italia il monopolio SIAE (quindi sono gli unici autorizzati alla tutela) è legato ai diritti patrimoniali. Quelli li riscuote solo la SIAE, mentre gli altri possono essere affidati alle società di collecting.
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COSA ESSERE SOUNDREEF (aka SAPPIAMONE DI PIU’)
Soundreef lo scorso 18 marzo è stata riconosciuta ufficialmente in Inghilterra per effettuare la raccolta dei diritti di autore e, al di là di Fedez (tra l’altro: non credo nel coraggio ma nella convenienza), è sicuramente molto interessante una mossa del genere, che andrà sicuramente a scalfire il blocco monopolistico vigente nel nostro Paese sul tema. Un artista abbastanza grosso, in Italia, che molla la SIAE, questo è – in soldoni, ce ne sono altri come lui che non si affidano alla SIAE ma non sono così famosi -.
Con Soundreef – e anche per gli altri sistemi digitali – si riducono i tempi di rendicontazione e pagamento dei compensi per gli autori, dall’attuale media di 12/24 mesi a quella di una o più settimane. Le somme vengono determinate in modo non forfettario come previsto dall’attuale sistema utilizzato dalla SIAE. Il 75% dei concertini viene pagato a campione.
Ha precisato D’Atri:
“Soundreef rendiconta le utilizzazioni entro 7 giorni dal concerto e paga le royalty entro 90 giorni dal concerto, sia per il nazionale che per l’internazionale. La nostra rendicontazione è analitica al 100%. Ciò che viene suonato viene pagato e gli utenti attraverso l’account online possono verificare in tempo reale come e quando hanno guadagnato”
Lo scorso 10 aprile doveva essere recepita la direttiva Barnier dell’Unione Europea (n. 26 del 2014) che sancisce l’apertura del mercato della raccolta e gestione dei diritti d’autore sulle opere musicali a operatori privati, che nella UE vale circa 5 miliardi di euro. In Italia, in questa come in molte altre cose, la stiamo facendo ancora lunga.
Attenzione però a evitare di cadere nel tranello da apparente ‘attacco al sistema’ come il bravo Fedez vuol farci credere: la SIAE non è il male del mondo, il problema, la faccio brevissima, è che allo stato attuale è l’unica realtà autorizzata a tutelare un certo tipo di diritti (le royalties) e lo fa secondo i suoi metodi e le sue regole. Non entro nel merito della sua struttura, della gestione dei suoi beni e compagnia bella che è un altro paio di maniche e al momento non ci interessa.
E’ importante ribadire che i diritti d’autore vanno pagati sempre (perchè è così che gli artisti campano, senza mezzi termini), e soprattutto l’apertura del mercato non significa che non si dovranno fare i borderò e simili. Aprendo il mercato i diritti si dovranno pagare comunque, ma ad un’altra realtà non-SIAE.