TENDER, LA NOSTRA INTERVISTA (IN ATTESA DI VEDERLI IN CONCERTO)

Tende

Tender by Tom Oldham

In vista del loro concerto milanese, in programma il prossimo 28 aprile al Serraglio (via Gualdo Priorato 5 – 12€ + 5 € di tessera Acsi obbligatoria. Biglietti disponibili in prevendita su www.ticketone.it), abbiamo chiacchierato con i Tender, ovvero James Cullen e Dan Cobb, duo electro pop londinese. Ecco cosa ci hanno raccontato.

Ci raccontate un po’ della vostra storia?

Dan e io (James) siamo amici da molto tempo e abbiamo sempre fatto musica insieme in un modo o nell’altro. Eravamo in una vecchia band insieme ad alcuni amici e ci sentivamo che avremmo dovuto aspettare a lungo o fare troppi compromessi per pubblicare qualsiasi cosa. Così abbiamo deciso di provare qualcos’altro: avendo gusti simili abbiamo fondato i Tender, abbiamo scritto una canzone e l’abbiamo subito messa su internet per farla ascoltare. Molto raramente siamo in disaccordo e l’intero processo creativo è molto naturale.

Quali sono state le vostre influenze, musicalmente parlando?

Come per la maggior parte delle persone nel corso degli anni i nostri gusti sono cambiati. Ultimamente ascoltiamo War on Drugs, Air, Tame Impala, Leisure, Her, Rhye, Glass Animals e molti altri ancora.

Quando avete iniziato a suonare?

Penso che entrambi abbiamo iniziato quando eravamo molto giovani, a scuola o tramite un membro della famiglia. Mio nonno mi ha fatto suonare la chitarra da piccolo e credo che il padre di Dan abbia fatto lo stesso. Non è stato nulla di che fino a quando a scuola abbiamo iniziato a suonare con altre persone e abbiamo realizzato le nostre prime band. E’ stato quello il momento in cui la nostra passione è esplosa.

Nel 2017 avete pubblicato Modern Addiction, il vostro album di debutto. Che tipo di lavoro avete fatto? 

E’ stato un processo diverso da quello a cui eravamo abituati, abbiamo iniziato a realizzare canzoni come demo e visto che quel processo aveva funzionato fino a quel punto ci sembrava giusto rimanere su quella strada. Avremmo creato i suoni a casa e avremmo costruito su quei demo. Poi con il nostro produttore Frank Colucci abbiamo lavorato sulle canzoni suonandole bene, ottenendo qualcosa di cui eravamo tutti orgogliosi. Tutti abbiamo fatto cose diverse musicalmente su ogni canzone. Io (James) faccio tutte le parti cantate sul disco ma Dan interviene durante i live.

State lavorando su qualcosa di nuovo in questo momento?

Sì, non abbiamo dedicato molto tempo alla scrittura. Dopo che Modern Addiction è stato realizzato abbiamo fatto un paio di tour e abbiamo passato un sacco di tempo a scrivere il secondo disco. Mentre parliamo stiamo semplicemente dando i ritocchi finali, siamo molto impazienti di mostrarlo a tutti.

Cosa dobbiamo aspettarci da uno spettacolo in un piccolo club – come il Serraglio -?

Siamo abituati a suonare in luoghi piccoli e pensiamo che si adattino bene al nostro suono e alle nostre vibrazioni. Ci piace essere intimi, è un’atmosfera molto più personale. Ci piace usare l’oscurità e creare una particolare atmosfera che può essere difficile da ricreare in uno spazio più ampio.

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