SANREMO 2018, UN FOCUS SU…DIODATO E ROY PACI

diodato e roy paci

Una vita felice, o comunque con pochissimi rimpianti, è una vita piena di momenti vissuti pienamente

Così Diodato, che sta partecipando a Sanremo 2018 insieme a Roy Paci, ci ha descritto Adesso, il brano con cui i due sono in gara tra i Big. Li abbiamo incontrati per voi poco prima che iniziasse la kermesse, ecco cosa ci hanno raccontato.

Come è nata la vostra collaborazione sanremese?

Diodato: Io ho scritto questa canzone qualche mese fa, e dal primo momento in cui l’ho scritta ho pensato a Roy perché sia nell’arrangiamento virtuale, che avevo nella mia testa, sia in quello reale che stavo provando a fare con il mio computerino a casa ho sentito subito la necessità di avere dei fiati. E se pensi ad un arrangiamento con i fiati pensi subito a Roy. Ci conosciamo da tanto tempo, abbiamo già collaborato insieme e l’ho chiamato: gli ho fatto ascoltare il brano, gli è piaciuto molto e ci abbiamo lavorato. La collaborazione comunque sarebbe stata indipendente da Sanremo.

Quindi la canzone non è stata scritta appositamente per essere proposta al Festival

Diodato: Quando ho scritto la canzone l’ho fatto perché avevo esigenza di scriverla, volevo dire certe cose. Poi è arrivata questa possibilità, ne ho parlato con Roy ed è nata quest’avventura. La canzone è nata in un momento in cui mi stavo facendo un po’ di domande, stavo affrontando alcune mie insicurezze e paure, riscontravo la difficoltà di vivere pienamente alcune emozioni. E’ un brano che nasce in un periodo di autoanalisi, è composto da domande che rivolgo a me stesso ma possono essere rivolte anche alla società, è il mio sguardo che poi si sposta su ciò che ho intorno. Arrivo poi ad una conclusione: la cosa che ho capito e che cerco di ricordarmi costantemente è che devo essere il più presente possibile nei momenti che vivo. Tutti i momenti più belli arrivano da quel tipo di connessione lì. A mio avviso una vita felice, o comunque con pochissimi rimpianti, è una vita piena di momenti vissuti pienamente.

Come affronterete il palco dell’Ariston?

Diodato: Essere insieme lì mi aiuterà. Io l’ho già fatto e mi ricordo la tensione emotiva: ora sono tranquillo ma so già che a 5 minuti dall’esibizione mi salirà la tensione.

Roy Paci: E ci sarò io a calmarlo! Perché io questa tensione non ce l’ho, da tanti anni, ma sarò comunque emozionato perché risaliremo su un palco insieme. Per noi non è una novità, lo abbiamo già fatto in passato, ma questo è un progetto che abbiamo condiviso, su cui abbiamo lavorato alacremente. C’è stato un lavoro minuzioso, a richiamare timbriche, sonorità, strumenti particolari (due tamburi e tre ottoni ndr.) che richiamano parti della nostra memoria (e che porteremo sul palco, in aggiunta all’orchestra), la banda del paese che suona forte fino a questo maestoso finale per noi molto popolare, inteso come popolo.

Durante la serata dei duetti sarà con voi Ghemon, cosa dobbiamo aspettarci?

Diodato: E’ un amico, innanzitutto, ma è anche un artista che stimiamo moltissimo. Gli abbiamo dato la massima libertà espressiva e Ghemon ha scritto proprio una strofa, di suo pugno, che ha portato anche un approccio melodico, una melodia leggermente diversa. Lui è uno di quegli artisti che con la musica si sta mettendo tanto in discussione.

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