“IL ROCK HA UCCISO IL ROCK’N’ROLL”: PAROLA DI NOEL (GALLAGHER), DI PASSAGGIO A MILANO
La politica lo annoia. Donald Trump lo annoia. Della Regina Elisabetta non gli importa nulla. I Green Day, i Foo Fighters e i Queens Of The Stone Age urlano troppo, interrogato su Liam nemmeno lo chiama per nome, e non ha capito perché sia così arrabbiato anzi, se lo scoprite fatemelo sapere.
Non siamo d’accordo con lui su alcune cose che ha detto durante la sua conferenza stampa milanese (anche se un po’ ce le aspettavamo) ma Noel Gallagher non è certo uno che ci gira troppo intorno. Da sempre. E per il suo nuovo album Who built the moon?, in uscita il 24 novembre, ha fatto una scelta molto ambiziosa e a suo avviso rivoluzionaria.
E’ troppo facile per chi fa musica prendere le notizie e metterle nelle canzoni, è rivoluzionario scrivere brani che parlano di gioia e speranza. La guitar music è troppo urlata: Dave Grohl, i Green Day, il tizio dei Queens Of The Stone Age cosa urlano a fare? Chi vuole musica che parla dell’attualità? Sono cose noiose: Donald Trump è noioso, la politica è noiosa, quel ciccione della Corea del Nord fa ridere ma è noioso, per me è rivoluzionario fare musica che parla di gioia e speranza. Io sono, e qui lo dico, rivoluzionario. Non è che non mi piacciano quelle band, è che urlano. Secondo me il rock ha ucciso il rock’n’roll. Io ascolto gli U2, i Primal Scream, i Kasabian. Poi non capisco questa cosa di mettersi gli orecchini, tingersi i capelli, farsi dei tatuaggi…a cosa serve tutta questa roba?
Il suo disco, che prende il nome da un libro di Christopher Knight e Alan Butler, per sua stessa definizione è un disco cosmic pop. Ma anche rock:
La gente in giro per il mondo pensa che il rock sia giubbotti in pelle, fumare sigarette, bere Jack Daniel’s, ma per me il vero senso del rock è la libertà dell’anima, dello spirito, di fare quello che vuoi. Quando avevo finito il tour del mio disco precedente avevo registrato un album, sapevo perfettamente chi ero, però non potevo portare oltre quel sound, avevo già esplorato tutto. Sono stato fortunato quindi a incontrare David Holmes, al momento giusto. Ha visto in me qualcosa che nemmeno sapevo di avere, e questa cosa l’abbiamo trovata insieme.
Nell’album ci sono anche due ospiti, amici di Noel, ovvero Paul Weller (organo in Holy Mountain) e Johnny Marr (chitarra e armonica in If Love Is The Law):
Sono entrambi miei amici, li conosco da tempo: Paul Weller abita vicino a casa mia e Johhny Marr è un mio amico di vecchia data. Se, quando sono in studio e suono la chitarra, c’è qualcosa che non mi viene, chiamo Johnny e lui trova il tempo di venire a Londra da Manchester. Ma non ci sono solo queste due persone nel disco, ci sono trenta musicisti diversi, tutte persone con cui avevo già lavorato in precedenza.
Il merito del risultato finale però è anche del produttore David Holmes, che è riuscito a far tirare fuori a Noel un lato inedito. E per certi versi inaspettato:
La principale influenza di questo disco è David Holmes: voleva portarmi in una nuova direzione: mi ha vietato di scrivere da solo, a casa, quando lui non c’era. Se scrivevo qualcosa che suonava come gli Oasis oppure gli High Flying Birds mi fermava. All’inizio ero confuso, per il primo anno è stato frustrante, ma poi quando ho capito in che direzione stavamo andando ho cominciato a divertirmi.
Noel Gallagher, Who built the moon? Tracklist
Who built the moon? conterrà 11 tracce, tra cui il primo singolo estratto, ovvero Holy Mountain:
1. Fort Knox
2. Holy Mountain
3. Keep On Reaching
4. It’s A Beautiful World
5. She Taught Me How To Fly
6. Be Careful What You Wish For
7. Black & White Sunshine
8. Interlude (Wednesday Part 1)
9. If Love Is The Law
10. The Man Who Built The Moon
11. End Credits (Wednesday Part 2)
Noel Gallagher tour 2018, le date in Italia
Noel Gallagher tornerà in Italia nel 2018, insieme gli High Flying Birds, per un’unica data live: appuntamento l’11 aprile al Fabrique di Milano.
Foto di apertura | Lawrence Watson