DE LA TIERRA, “II” E’ IL NUOVO DISCO: INTERVISTA AD ANDREAS KISSER

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E’ uscito da pochissimo “II”, il nuovo album della superband metal De La Tierra. La formazione, che per questo nuovo lavoro ha collaborato con Ross Robinson (Slipknot, Korn, Deftones), è composta dal cantante e chitarrista Andrés Giménez (A.N.I.M.A.L.), dal bassista Sr. Flavio (Los Fabulosos Cadillacs), dal batterista Alex González (Maná) e dal chitarrista brasiliano Andreas Kisser, storico membro dei Sepultura, con cui abbiamo fatto quattro chiacchiere.

Quando è durata la lavorazione del vostro nuovo album?

E’ durata 4/5 mesi circa. All’inizio abbiamo sistemato i nostri demo: questo perchè di solito lavoriamo alle nostre parti separatamente, per motivi logistici visto che abitiamo in posti diversi (io ad esempio scrivo nel mio studio a casa in Brasile). Poi siamo andati tutti insieme a Los Angeles per scegliere le canzoni più giuste da registrare, e abbiamo registrato in California in un posto bellissimo, a Venice Beach, vicino al mare. Il tutto è stato un processo abbastanza veloce comunque. E Ross Robinson ha fatto un ottimo lavoro, è arrivato durante le registrazioni ed è riuscito a tirare fuori il meglio di noi.

Quali sono stati i primi feedback da parte dei vostri fan?

Sia quando abbiamo pubblicato il disco che quando abbiamo pubblicato il video del singolo l’accoglienza è stata davvero molto positiva. Il primo e il secondo disco sono molto diversi. Non eravamo riusciti a suonare in giro insieme prima di registrare il primo disco, eravamo solo stati in sala prove a lavorare sui demo. Dopo averlo pubblicato invece abbiamo partecipato ad alcuni festival in Messico, Argentina, Colombia, abbiamo anche suonato con i Metallica, e questo ci ha aiutati a trovare maggiore sintonia come band. Aiuta un sacco condividere il palco, per questo ci piacerebbe riuscire a fare più tour, anche se ognuno di noi è impegnato con la sua band principale. Con i Sepultura ad esempio abbiamo un nuovo disco in arrivo.

Nel 2015 avete suonato al Rock In Rio, è stato un bel palcoscenico immagino

Sì, decisamente: è stato un grande concerto, soprattutto perché è stato in Brasile, e anche per via della lingua. Il portoghese e lo spagnolo sono lingue molto diverse ma per certi versi simili, come De La Tierra le portiamo in giro entrambe e per noi è un po’ una missione unire le culture. Abbiamo fatto anche altri concerti in molti Paesi dell’America Latina, è stato grandioso aver potuto suonare ad un festival del genere, è stata una grande opportunità.

E’ difficile per te dividerti tra i De La Tierra e i Sepultura? Te lo chiedo anche per gli altri con le loro rispettive band

E’ un problema, ma rispetto alle persone che cercano di costruirsi una carriera nella musica e di portare in giro le loro band noi abbiamo un grande privilegio: abbiamo le nostre band, abbiamo i De La Tierra, riusciamo a incontrare molte persone. Ci piace il fatto di suonare cose diverse rispetto a quelle che facciamo con i nostri gruppi, come capita a me con i Sepultura, ci fa crescere come musicisti. E’ una bella sfida, ed è questo che ci stimola continuamente, il fatto di inseguire nuovi traguardi, superare i nostri limiti. Sì, è difficile organizzare tutto, ma quando abbiamo creato i De La Tierra lo sapevamo. Siamo fortunati, le nostre band sono impegnate su molti progetti, e abbiamo anche i De La Tierra: faremo del nostro meglio per fare tutto, compresi dei tour. Al momento non abbiamo ancora piani live per quanto riguarda i De La Tierra, ma sarebbe bello riuscire a portare in giro tutte le nostre band insieme, vedremo cosa riusciremo a fare l’anno prossimo.

Posso chiederti cosa ne pensi dell’elezione di Donald Trump?

E’ stata una cosa incredibile, davvero incredibile. Sembrava una cosa così fuori dal mondo, non mi sarei mai immaginato una cosa del genere, che una persona come Trump che fa discorsi così pieni di odio sarebbe stata eletta. La Clinton avrebbe vinto con il voto popolare, ma non è stata eletta dai delegati (qui un articolo per capire meglio il meccanismo delle elezioni americane ndr.). Vedremo cosa succederà dal primo gennaio, quando Trump sarà effettivamente il Presidente. Ma non penso sia una cosa positiva per il mondo. Comunque, vedremo che succederà.

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