COM’E’ STATO IL GODS OF METAL 2016
Il Gods Of Metal quest’anno ha traslocato all’Autodromo di Monza e, vi dirò, mai scelta fu più azzeccata: segnatevelo, se siete tra coloro che andranno all’I-Days Festival 2016 il prossimo 8,9 e 10 luglio oppure al concertone di Ligabue il 24 e 25 settembre, il parco di Monza è una fantastica location premiata anche dalle tantissime presenze straniere (soprattutto di origine tedesca) in trasferta, tanto che sembrava un po’ un anticipo di Gp – non c’era la Formula 1 ma qualche amante della velocità in pista sì, complice il giorno festivo -. C’è da dire che l’area è facilmente raggiungibile, camminando un pochino sì, ma tutto sommato si tratta di distanze ragionevoli anche cercando parcheggio fuori dal parco onde evitare infernali code all’uscita e, tra l’altro, last minute era stato istituito un servizio navetta con la stazione ferroviaria. Come si può vedere dalle immagini siamo nel mezzo di un vero e proprio bosco e grazie a Odino, Thor e tutti gli dei del firmamento teutonico la tanto temuta pioggia, annunciata da giorni, ha deciso di annaffiare TUTTE le località limitrofe TRANNE (fatta eccezione per qualche goccia dopo l’esibizione dei Gamma Ray) il pratone del festival e questo ha reso il festival decisamente più godibile. Anche la line up, nonostante la defezione dei Kiss di qualche mese fa che ha ribaltato le carte in tavola, è stata all’altezza della situazione.
Per quanto mi riguarda, ma penso sia lo stesso anche per molte tra le migliaia di persone presenti all’Autodromo, il Gods è sempre stato una specie di ritorno a casa. Dopo il passaggio nel 2012 (che sembra l’altro ieri ma in realtà sono passati ben 4 anni) con i Motley Crue c’è di nuovo Nikki Sixx stavolta con la sua band, i Sixx AM, che però, nonostante siano al quarto disco e dal punto di vista live siano stati ineccepibili, musicalmente mancano di guizzi. Almeno, così è stato per la scaletta che hanno proposto: forse questo genere di pop-glam funziona meglio a Los Angeles, ma il pubblico è sembrato comunque soddisfatto anche perchè il bassista e gli altri componenti della band si sono ampiamente concessi per meet&greet, sia ufficiali che improvvisati alla transenna lato palco.
#nikkisixx si fa un giretto fuori dal backstage #sixxam #godsofmetal #monza Una foto pubblicata da Arianna Ascione (@aririot) in data:
Anche i Megadeth del roscio Dave Mustaine, che si possono definire quasi come una presenza storica dell’evento (2001, 2005, 2007), con il loro show, minuto di silenzio per l’ex batterista Nick Menza incluso, hanno sicuramente appagato i loro fan, nonostante discograficamente parlando non abbiano riservato grosse sorprese ultimamente.
Sorpresa grande e graditissima invece è arrivata dai Korn, ripresisi finalmente dalla sbandata dubstep (risale a questo periodo, 2012, questa intervista, realizzata poco prima di un live per metà noiosissimo), che hanno snocciolato uno dopo l’altro alcuni dei loro pezzoni più leggendari e suonati alle serate disco-rock come Blind, Freak On A Leash, Falling Away From Me, che dal vivo hanno riconfermato ancora una volta tutta la loro modernità.
E veniamo alla nota infuocata, gli impeccabili Rammstein, che hanno ampiamente soddisfatto le aspettative. Volevamo fuoco e fiamme? E fuoco e fiamme abbiamo avuto, in abbondanza, con tanto di chilate di fuochi d’artificio introdotti in punta di piedi da un carichissimo Till Lindemann con tanto di cappello a cilindro (e petto, qualche brano più tardi) esplosivo. La cosa che ti dà da pensare tutte le volte quando li vedi dal vivo è, a parte il caldo sprigionato dagli immancabili lanciafiamme e la precisione incredibilmente millimetrica dei movimenti, come facciano gli altri membri della band, quelli suonanti intendo, a restare concentrati sia sui barrè che sugli artifici pirotecnici che magari gli spuntano su un braccio o davanti alla bocca. Io, oltre che bruciarmi i capelli ogni volta, impazzirei e anche per questo perdoniamo ai Rammstein di aver ridotto un pochino la scaletta rispetto al previsto. Eravamo così assorti dallo show che ci siamo praticamente accorti che era finito quando, dopo il bis con Till appeso in aria, da vero Engel, e Sonne, i tecnici caschettomuniti sono saliti istantaneamente sul palco a smontare facendo sparire in un lampo i prodigiosi macchinari che rendono ogni volta un live della band così imperdibile.
E, non mi stancherò mai di ripeterlo, uno show del genere guardatelo con gli occhi, non con lo schermo dello smartphone.
#rammstein Rammstein uber alles #godsofmetal #monza #music Una foto pubblicata da Arianna Ascione (@aririot) in data:
Tip Jar Speciale Gods (aka belle cose scritte da altri): se siete alla ricerca di un racconto band-by-band vi segnalo l’eccellente lavoro di Metalitalia e l’opinione di Onstage, invece se volete scoprire un ottimo report live con inediti dal backstage andate su Soundsblog.