“BLACK SABBATH: THE END OF THE END”, LA NOSTRA RECENSIONE
E’ arrivata la fine per i Black Sabbath. Tocca ammetterlo anche se tutti noi non vogliamo crederci.
Sapete, c’è un gesto di Ozzy in particolare che mi ha colpito durante la visione in anteprima di Black Sabbath The End Of The End, (il film documentario sull’ultima tappa dell’ultimo tour della band che sarà nei cinema di tutta Italia soltanto il prossimo 4 ottobre – elenco sale sul sito di Nexo Digital): durante i live – e quindi anche a Birmingham il 4 febbraio 2017 dove Black Sabbath The End Of The End è stato girato – il Principe delle Tenebre si è inchinato davanti al suo pubblico.
Capiamoci: i Black Sabbath (che sono Geezer Butler, Tony Iommi, Bill Ward – che però non ha partecipato alla reunion – e Ozzy Osbourne) sono stati una delle band più influenti di sempre, del panorama metal e non solo. Hanno stravolto completamente la storia della musica creando un genere nuovo, grazie ad un frontman come oggi non ne fanno più, ad un chitarrista sapientemente prestato al basso, ad un batterista formidabile e ad un altro chitarrista che è stato capace di inventare dei riff rivoluzionari e leggendari.
Black Sabbath The End Of The End, che raccoglie non solo le immagini del concerto di Birmingham ma anche un’intervista-commentario, è un film che, se non sei un appassionato storico che andrà a vederlo a prescindere, ti porterà ad interrogarti più volte e che rimetterà in discussione tutto quello che credevi di conoscere dei tuoi gusti musicali. Ti sorprenderai a chiederti quale canzone eleggeresti come suprema tra War Pigs o Iron Man, ti esalterai davanti alla poesia inaspettata di N.I.B. e ti stupirai di quanto tu conosca tutti i brani alla perfezione, pur non avendo ascoltato tutti i loro dischi. Questo perché pur senza sapere a memoria tutta la loro produzione discografica tu inconsciamente conosci già i Black Sabbath, se hai ascoltato e adorato tutto quello che è venuto dopo a partire dai Metallica, e verso la fine della proiezione non puoi far altro che renderti conto di amarli alla follia.
E proprio in quel momento, mentre stavi pensando quelle cose, Ozzy si inchina davanti a te-fan, che hai permesso alla band di durare più di quattro o cinque anni, come i quattro pensavano all’inizio (così diranno).
Tornare a casa dopo tutti questi anni è stato qualcosa di speciale. È stato difficile dire addio ai fan, che ci hanno seguito per tutto questo tempo. All’inizio della nostra carriera non ci saremmo mai potuti immaginare che saremmo tornati, 49 anni dopo, proprio qui a casa nostra per il nostro ultimo spettacolo
Insomma, dicevamo, la fine è arrivata, anche se noi tutti, in fondo al nostro cuore, speriamo che facciano come i Rolling Stones, che hanno soltanto pochi anni più di loro, e di ritrovarli molto presto ancora lì, al loro posto. Sul palco, per una fine della fine infinita.
What a journey we’ve all had. It’s fucking amazing – Ozzy Osbourne